Crolla (ancora) OKC, vincono Atlanta e Sacramento, sconfitte eccellenti per Warriors e Rockets

(0-3) Cleveland Cavaliers 111-133 Atlanta Hawks (1-2)
Perde ancora Cleveland che, nella notte, esce sconfitta anche dalle mura amiche, tramortita da un Trae Young versione ROTY.
La partita vive di momenti, ed all’inizio infatti sono i Cavs a guidare le operazioni, chiudendo il quarto con un incoraggiante +10 sugli avversari. È però nel secondo quarto che l’incontro vive il suo momento clou, con gli Hawks che, guidati dal loro rookie, si fanno nuovamente sotto riuscendo a colmare il gap ed a concludere il quarto sopra di due, aiutati anche da una difesa di Cleveland decisamente rivedibile. Nella seconda metà di gioco, dopo un iniziale equilibrio, sono ancora gli ospiti a dare lo strappo decisivo verso la vittoria. Per Atlanta, come già detto, fenomenale prestazione di Young che, con i suoi 35 punti e 11 assist, guida la sua squadra verso la prima W stagionale.
Trae Young's historic night propelled the @ATLHawks to victory!
– Last rookie with 35p/10a: Stephen Curry (2010)
– Youngest player with 35p/10a: LeBron James (2004, 2005)
– Second player to record 30p/10a within first three games: Isiah Thomas#SAPStatLineOfTheNight pic.twitter.com/RWj5ahkBCc— NBA.com/Stats (@nbastats) October 22, 2018
(0-3) Oklahoma City Thunder 120-131 Sacramento Kings (1-2)
OKC non sa più vincere, o almeno, così sembra. Nella notte del ritorno in campo di Westbrook, assente nelle prime due uscite stagionali, i Thunder perdono ancora, e questa volta male, contro i Sacramento Kings.
La partita in se non ha molto da dire, con Oklahoma costretta ad inseguire e mai realmente capace di tenere il passo degli avversari, scappati a fine secondo quarto e mai più ripresi. Nonostante ciò, il tabellino dirà che Westbrook è andato a soli due assist dalla tripla doppia (32 pts, 12 reb, 8 ast), tirando con ottime percentuali dal campo. Lo stesso Paul George non ha giocato affatto una brutta partita, conclusa con 29 punti in 18 tiri, ed anche Adams è andato in doppia cifra sia di punti che di rimbalzi (10 pts, 14 reb). La disfatta di OKC andrebbe ricercata da altre parti, a cominciare dal restante quintetto, composto da Patterson e Ferguson, protagonisti di un poco entusiasmante 2/13 al tiro.
(3-0) Denver Nuggets 100-98 Golden State Warriors (2-1)
La notizia della notte arriva direttamente dal Colorado, dove i campioni in carica perdono in un finale in volata contro i Denver Nuggets, ormai forse più di una semplice sorpresa in questo inizio di stagione.
I primi minuti di partita in realtà, sorridono ai Warriors, favoriti anche dall’attacco di Denver che non riesce a trovare il feeling col canestro. Golden State però, non trova la forza per scappare, e nel secondo quarto si fa riprendere dai padroni di casa che riescono a chiudere il primo tempo con un ritardo di due sole lunghezze. Il terzo è invece il quarto del definitivo sorpasso di Denver, che passa in vantaggio a 7 minuti dalla fine (58-57) e riuscendo ad allungare su GSW, costretta a colmare un gap di ben 10 punti ad inizio ultimo quarto. Purtroppo per i ragazzi della Baia però, l’appoggio di Damian Jones sbatte sul tabellone, stoppato dal provvidenziale intervento di Hernangomez.
Bringing Denver to their feet. #MileHighBasketball pic.twitter.com/JnC0WGYYxD
— NBA (@NBA) October 22, 2018
(2-1) Los Angeles Clippers 115-112 Houston Rockets (1-2)
Il match più atteso della serata era sicuramente quello tra Clippers e Rockets, costretti a ripartire senza Paul dopo i fatti di LA (sponda Lakers). La sfida vive ovviamente di fiammate, con ritmi alti come era facile immaginarsi. Houston, senza CP3, si affida al duo Harden-Capela che da non pochi problemi alla retroguardia dei Clippers. È però nel secondo tempo che le due squadre si lasciano andare: i primi ad osare sono i padroni di casa che, grazie ad un super Gallinari, riescono con un parziale di 12-0 a chiudere il terzo quarto rasentando la doppia cifra di vantaggio. Negli ultimi dodici di gioco, i texani provano, con Eric Gordon (21 punti, 5/8 da tre) ed il solito James Harden (31 punti e 14 assist) a ricucire lo strappo ma la preghiera finale del Barba finisce sul tabellone, sfiorando soltanto il ferro.
Per Doc Rivers, ottimi segnali da parte di Harris e Gallinari, rispettivamente 23 e 20 punti, e di una panchina in grado di segnare 53 dei totali 115 punti.
Tobias Harris' 23 PTS (9-15 FG) propelled the @LAClippers to their second-straight home victory! #ClipperNation pic.twitter.com/adRanKTS2R
— NBA (@NBA) October 22, 2018